La micropropagazione, nota anche come “propagazione in vitro”, è una tecnica sofisticata che consente la produzione su larga scala di piante clonate, quindi geneticamente uguali.
Da oltre 50 anni Salvi Vivai produce e vende piante di frag
ole e piante da frutto (melo, pero, ciliegio), e recentemente ha introdotto presso la sua sede di Lagosanto (FE) – PRO LAB: un laboratorio di micropropagazione specializzato che sfrutta la tecnologia della propagazione in vitro per migliorare la qualità di produzione e soddisfare le esigenze sempre più specifiche del mercato vivaistico.
PROLAB: passione per l’agricoltura e innovazione tecnologica.
La micropropagazione è al centro dell’innovazione di filiera della Salvi Vivai, dove la passione per l’agricoltura si unisce alla tecnologia. Fondata su una solida tradizione di qualità agricola, Salvi Vivai garantisce l’origine e la tracciabilità delle sue piante assicurando materiale vegetale di qualità superiore. Un’ infrastruttura moderna e flessibile permette di rispondere rapidamente alle esigenze del mercato, con la possibilità di produrre grandi quantità di piante mantenendo alti standard di qualità. Le tecniche di micropropagazione avanzate del laboratorio di PRO LAB Salvi Vivai, consentono la produzione di piante sicure e controllate che sono simbolo di qualità nel settore vivaistico.
Cos’è la Micropropagazione?
La micropropagazione è una tecnica avanzata che consente di moltiplicare le piante su scala commerciale in laboratorio. Piuttosto che affidarsi ai metodi tradizionali di propagazione, come seme o talea, la micropropagazione coinvolge la coltura di piccoli pezzi di tessuto vegetale in condizioni controllate.
La micropropagazione ha le sue origini all’inizio del XX secolo, quando il botanico Gottlieb Haberlandt dimostrò per la prima volta la possibilità di coltivare in vitro cellule e tessuti vegetali. La storia della micropropagazione commerciale in Italia risale agli anni ’60, quando alcuni laboratori iniziarono un’attività di coltura in vitro basata sulla proliferazione meristematica. Già nel 1991 si assisteva alla produzione di circa 15 milioni di piante micropropagate, ottenute da una ventina di laboratori commerciali. Nella ricognizione effettuata nel 1999, i portinnesti di fruttiferi erano largamente dominanti, indicando uno sforzo per incrementare e migliorare i protocolli di moltiplicazione in vitro di diverse specie vegetali. Un’indagine del 2006 stimava la produzione italiana di piante radicate comprendente 21 tipologie di raggruppamenti vegetali. Attualmente la micropropagazione viene ampiamente utilizzata per la produzione di portinnesti e varietà, piante forestali, orticole, ornamentali e da fiore reciso.
Quali sono le fasi del processo di Micropropagazione in laboratorio?
La micropropagazione in laboratorio coinvolge diversi passaggi produttivi cruciali per la produzione su larga scala di piante identiche geneticamente. In breve, il processo può essere suddiviso in diverse fasi:
Selezione e preparazione del materiale di partenza: Si selezionano tessuti vegetali sani e adatti per la coltura in vitro, come ad esempio le gemme delle piante. Salvi Vivai seleziona solo fonti depositarie sicure.
Sterilizzazione del materiale vegetale: Il materiale di partenza viene sottoposto a trattamenti di sterilizzazione per eliminare eventuali contaminanti microbici esterni, utilizzando agenti come l’ipoclorito di sodio o l’alcool.
Coltura in vitro: I tessuti vegetali sterilizzati vengono coltivati in vitro su un terreno di coltura contenente nutrienti essenziali e regolatori della crescita in cui è presente un agente gelificante che solidifica il terreno (Agar).
Moltiplicazione: Questa fase consente la moltiplicazione cellulare e lo sviluppo di nuove piante. Durante questa fase, i tessuti vegetali coltivati in vitro si moltiplicano rapidamente, formando nuovi germogli che possono essere separati e coltivati per produrre nuove piante.
Radicazione: I germogli moltiplicati vengono quindi coltivati in un terreno di coltura contenente stimolatori delle radici, favorendone lo sviluppo e consentendo alle piante di crescere autonomamente.
Ambientamento: Le piante sviluppate in vitro vengono gradualmente esposte a condizioni ambientali esterne per migliorarne la resistenza e la capacità di sopravvivenza al momento del trapianto.
Benefici della Micropropagazione
La micropropagazione offre una serie di vantaggi significativi rispetto ai metodi tradizionali di propagazione:
Moltiplicazione Rapida: La capacità di produrre un gran numero di piante in un breve lasso di tempo.
Conservazione della Genetica: La possibilità di mantenere la purezza genetica delle piante madre.
Produzione su Larga Scala: La capacità di produrre piante su larga scala e in qualsiasi momento dell’anno, indipendentemente dalle condizioni climatiche esterne.
Controllo della Qualità: La capacità di ottenere piante di alta qualità, libere da malattie e parassiti.
Opportunità per gli agricoltori
L’acquisto di piante coltivate mediante micropropagazione offre una serie di opportunità e benefici importanti per gli agricoltori e, sottolineano un nuovo capitolo nell’evoluzione e nell’ottimizzazione della produzione vegetale. Vediamo nel dettaglio quali sono i principali punti di forza che rendono questa pratica una scelta vincente per i coltivatori.
Uniformità e Coerenza Genetica
Le piante ottenute attraverso la micropropagazione mantengono fedelmente le caratteristiche genetiche della pianta madre. Questo significa che ogni pianta sarà identica all’altra, garantendo uniformità nella crescita, nella fioritura e nella produzione. I vivaisti possono contare su una produzione standardizzata, facilitando la gestione del ciclo di coltivazione e l’ottenimento di risultati omogenei da offrire ai produttori.
Riduzione dei Rischi Fitopatologici e Sostenibilità
La micropropagazione prevede una rigorosa procedura di sterilizzazione dei tessuti vegetali, riducendo drasticamente il rischio di contaminazione da patogeni e malattie. Questo si traduce in piante più robuste e sane che possono resistere meglio agli stress ambientali. E’ così possibile ridurre i costi associati alla gestione delle malattie e migliorare la sostenibilità ambientale delle attività dei vivaisti e dei produttori.