Iniziata la raccolta delle fragole di San Patrignano in vendita con il marchio della Comunità
Nel cuore della Romagna un campo di fragole speciali. Quello della Comunità San Patrignano. Le piante sono quelle della Salvi Vivai che da tre anni ha avviato una collaborazione con questa realtà.
Cos’è SanPa come la chiamano affettuosamente gli addetti ai lavori?
“San Patrignano è una comunità di vita che accoglie quanti sono afflitti dalle dipendenze e dall’emarginazione perché ritrovino la propria strada attraverso un cammino di recupero che è soprattutto un percorso d’amore. Gratuito, perché l’amore è dono.” Questa definizione che si ritrova nel sito internet della comunità è sicuramente calzante.
Da 40 anni, grazie al sogno di Vincenzo Muccioli, vengono accolti ragazzi che si sono persi per strada, e ne sono passati ben 26.000!
Oggi i ragazzi in comunità sono 1315 tutti impegnati nel recupero di se stessi attraverso un impegno quotidiano che si basa soprattutto sulla formazione professionale e lo studio.
Un’attività molto apprezzata nella comunità è proprio quella agricola. “In pochi anni da 15 ragazzi siamo passati a ben 74 persone impegnate nelle attività agricole di San Patrignano. Dai vivai delle piante ornamentali, alla coltivazione degli ulivi, all’orto ed ora da 3 anni alle fragole – afferma Pino d’Acquisto responsabile settore coltivazioni – L’incontro con Salvi Vivai è avvenuto attraverso Carlo Guerra che, da subito, è stato accettato nella nostra comunità e con il suo modo ha conquistato i ragazzi, formandoli perché imparassero a produrre le migliori fragole del mondo!”.
al centro Silvia Salvi e Carlo Guerra (Salvi Vivai), a sinistra Pino d’Acquisto (responsabile settore coltivazioni) al centro Andrea Tozzo (responsabile tecnico), a destra Marco Tamagnini (responsabile amministrativo)
Pino racconta che per i ragazzi della comunità lavorare le fragole è una doppia prova: quella di imparare un lavoro e quella di resistere alle tentazioni. Infatti sono state poste regole ferree durante la raccolta del frutto. Tra queste quella di non poterne mangiare neppure uno durante la raccolta o la lavorazione. Questa regola, durissima per chiunque si trovi nel mezzo di un meraviglioso campo di fragole, rappresenta la resistenza alle tentazioni, dunque si inserisce a pieno titolo nel percorso terapeutico e di riscatto di queste persone.
Veramente sorprendente vedere l’amore e la passione che vengono riposte in questo lavoro. Questo progetto è in ampliamento, già le prime fragole si ritrovano in qualche supermercato proprio con l’etichetta San Patrignano e visto il successo si pensa proprio a far crescere questa coltivazione.
“Per la Salvi Vivai essere partner di questo progetto è un onore e un orgoglio – conferma Silvia Salvi, titolare della Salvi Vivai – pensare che le nostre piante oltre ad apportare un contributo economico per la comunità si inseriscono in un così rilevante percorso terapeutico di recupero è veramente importante. Credo fermamente che grazie a queste idee e a questa collaborazione, aziende come la mia possano dare un supporto concreto a realtà come quella di San Patrignano anche per il futuro inserimento dei ragazzi nel mondo lavorativo agricolo, sempre più orfano di bravi lavoratori”.
La raccolta delle fragole quest’anno è stata ritardata dal tempo poco clemente, ma essendo ora in corso, è già possibile acquistarle in Romagna nel circuito Despar.
Gruppo di lavoro con Silvia Salvi, Carlo Guerra e referenti e ospiti di San Patrignano